sabato, marzo 24

amore matrimoni e altri disastri

bouguereau18

Non mi capita spesso di usare il blog come valvola di sfogo, però a volte hai bisogno di imprimere nero su bianco le sensazioni che provi per poterle comprendere.

Amo non perdere il controllo, con quello che mi piace fare mi pare più che normale, eppure  mi trovo spiazzato, non riesco a capire perché e come sia possibile perdere la tramontana di fronte ad un’altra persona.

Partiamo dal principio, sono stato invitato ad un matrimonio giorni addietro, inizialmente non volevo andarci, per non incontrare una certa persona verso cui non mi trovo a mio agio, lo ammetto ne ero invaghito.

Ci incontriamo diverso tempo addietro, ci sono state delle incomprensioni, siamo passati al non so come ti voglio bene, al siamo amici, sicuramente solo amici, ci siamo allontanati, la decisione e stata unilaterale, ovvero sua, ho sofferto e mi sono sentito ferito, ma la cosa peggiore è che quando siamo giunti ad un chiarimento ero così preso da lei che non sono riuscito a far valere le mie ragioni.

Ero come incantato, su poche cose sono riuscito a tenere il mio punto di vista, era e resta una persona che mi ipnotizza. L’ho evitata, delicatamente, piano piano, è scomparsa dalla mia vita; fino a che ovviamente devo decidere se rincontrarla o meno.

Volevo non affrontare la cosa. Vigliacco? Forse, però sono conscio dei miei limiti.

Mi sono sentito come se stessi andando ad un funerale, da ilare guascone a musone scostante.

Cerco di andarmene il prima possibile, e ci riesco, rinunciando a vedere persone a me care ed uno dei menù di nozze più ricchi a cui mi sia seduto dagli anni ottanta. Peccato che lei mi vede e…Mi accompagna fino alla macchina, dico di stare poco bene, è disposta a portarmi a casa, di lasciare il mezzo lì e di riportarmi a casa.

Mi dice che mi ha pensato e quella mattina mentre ascoltava una canzone me la dedicava, ci rido sopra e le dico, il gatto e la volpe? Scuote la testa e mi chiede di avvisarla quando torno a casa perché mi vede uno straccio e quel ristorante devo ammetterlo per raggiungerlo fai più giri di un una giostra “calci in culo”.

Riesce a strapparmi addirittura un invito, venerdì a casa sua, cena, con la madre che è venuta a trovarla.

La mia bocca dice sì, la mia mente pensa no.

Arrivo a casa, invio il messaggio più che altro per evitare che poi mi chiami.

Risposta sua: “ Tu nell’universo almeno tu…Tvb (suo nome)”, non ci faccio caso più di tanto perché so, che…

Si sarebbe dimenticata della cena, non amo scommettere sapendo di vincere, per me non conta il premio ma il brivido di essere consapevole che sto rischiando, per questo mi presento venerdì senza riavvisarla e a mani vuote, non come ospite ma come promemoria che oltre alle parole contano i gesti.

Avevo ragione, si è dimenticata. Mi dice che avrei potuto avvisarla, io le rispondo che non l’ho fatto appositamente perché tanto sapevo che non si sarebbe ricordata, e che “tanto fai sempre così”, con risposta sua di due toni sopra dicendo “non è vero”.

Da qui in poi non so se sono io che la giustifico continuamente o effettivamente non poteva fare altrimenti, ovviamente sono piccato dal fatto che non mi abbia preso in considerazione, noto il suo disagio, me ne compiaccio.

Però poi…purtroppo ha dovuto lavorare, non ha molto tempo neppure per stare con la madre che non vede mai perché lontana ed è costretta a portarsela dietro come un pacco per poterle stare assieme. I lavori sono due, molto duri a dire il vero, sia fisicamente che psicologicamente, pensava di avere il venerdì sera libero dagli impegni del sabato, così non è stato. Deve fare il muscoril e il voltaren per il male al collo. Al suo posto di lavoro licenzieranno otto persone, teme di essere tra quelle.

Mi ammorbidisco, la madre per aiutare la figlia prende il cane e lo porta a passeggiare, si allontana per un tempo maggiore del previsto e parliamo, non ha più lo stesso effetto di prima su di me, mi sento tranquillo e sono consapevole che nonostante tutto questa persona che ho di fronte un poco mi fa pena, percepisco ancora l’ammirazione nei miei confronti.Mi saluta scusandosi dell’accoglienza iniziale e me ne vado ramengo in giro in macchina pensando a tante cose, tiro sù un autostoppista con cui scopro avere interessi in comune, ci scambiamo il numero di cellulare.

Persone a me care mi dicono di lasciarla perdere, che non è cattiva ma non ha una buona influenza su di me.

Quello che mi sorprende è che ancora non riesco a dirle di no. 

10 commenti:

  1. Cavaliere.. sai, mi sono stupita di questo post. Ti si legge in una veste diversa. Una veste che mi piace. Credo però che alle persone si debbano dare alcune occasioni. Finite quelle, oltre non si può andare. Non sempre ci si riesce a rispettare questa regola lo so.. ma se ciò accade è perchè non vogliamo vedere la realtà.

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  2. ** Sara **@ E la realtà sarebbe che nonostante quello che dice non le importa minimamente di me sotto qualsiasi aspetto.

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  3. ** Sara **Lo avevo detto io che mi sarei mostrato sotto tutti gli aspetti possibili ^_^

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  4. Eh.. non nasconderne nessuno visto che oggi hai rivelato una bella sopresa. Cavaliere è umano! :-)
    (lo dico scherzosamente.. lo sapevo già.. ma oggi lo sei di più)

    La realtà sarebbe.. non so cosa sarebbe.. io faccio sempre il gioco della bilancia, dentro di te l'hai fatto anche tu quando al matrimonio non ci volevi andare. Non è vigliaccheria, sono mezzi di difesa. Se vederla porta più svantaggi che vantaggi, evita. Solo tu sai qual è il piatto della bilancia che pesa di più.

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  5. Ma non sarà proprio quel suo disinteresse nei tuoi confronti che ti impedisce di dimenticarla?
    Però ci stai dentro con tutte le scarpe mi sa, voler evitare di andare in un luogo dove sai di poter incontrare una certa persona...ahii!

    Un bel post sincero comunque, dovresti alternarli con le corde e le fruste ;)

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  6. Orsa Bipolare@ Cit:"Ma non sarà proprio quel suo disinteresse nei tuoi confronti che ti impedisce di dimenticarla?"

    Forse sì...Ma sono arrivato alla frutta e cambio calzature.

    ** Sara **@ Al momento la bilancia pende decisamente per la non sopportazione.

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  7. Noir Velour16:36

    Credo anche molto al fatto di idealizzare le persone, soprattutto col passare del tempo. A volte si resta con una certa idea di loro e delle nostre percezioni nei loro confronti. Poi un bel giorno, incontrandoli di nuovo ci si accorge che tutto è cambiato, che la luce li illumina in modo diverso, che l'effetto che avevano su di noi è evaporato come per magia. Vuol dire allora che ci siamo liberati da quella relazione.
    Leggendo spesso i tuoi post non ho mai dubitato del tuo lato sensibile e umano ;-)
    Semplicemente perchè come certi altri Master metti in evidenza l'uomo che sei e non solo il "dominante".
    Un caro saluto Cavalier

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  8. ..inseguire l'irraggiungibile meta! Sappiamo sempre dentro di noi se è la persona che ci completerebbe.... e sappiamo benissimo se saremmo noi o meno a completare lei... A volte ci serve di battere il muso contro quel muro per allontanarci definitivamente... Complimenti Cavalier Amarranto per la Sua apertura, non è mai semplice uno sfogo... ma aiuta :)

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  9. Anonimo22:43

    ci si affeziona di più alle cose che fanno male, ed è sempre più difficile disfarsene.

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  10. Noir Velour@ aspetto solo di liberarmi della persona, il più in fretta possibile.

    Un caro saluto.

    Eli Princi@ Sicuramente mi ha aiutato a sfogarmi il post. Anche a questo serve un blog. Grazie per i complimenti

    Setarossa@ Questa volta non concordo con te, ci si affeziona a tante cose e persone, solo che alcuni/ne non meritano.

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